<style> .wpb_animate_when_almost_visible { opacity: 1; }</style>

[Studio marzo 2025] Le opportunità dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nel percorso di cura dei pazienti

AI salute Svizzera: adozione, costi e opportunità

In pochi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è passata da curiosità tecnologica a strumento di uso quotidiano. Ma cosa significa davvero quando si parla di salute? In questo articolo analizziamo per te i risultati del nostro studio realizzato nel 2025 sull’utilizzo dell’IA da parte dei pazienti svizzeri, gli ostacoli da superare e, soprattutto, le opportunità concrete per la tua pratica medica.

Premessa: cosa intendiamo per IA?

In questo articolo parliamo principalmente di intelligenza artificiale generativa e di strumenti di IA accessibili al grande pubblico, come i chatbot conversazionali (LLM) quali ChatGPT, Gemini, Perplexity, Claude o gli assistenti integrati nei motori di ricerca.

In concreto, per i tuoi pazienti, l’IA oggi si traduce in strumenti che:

  • Rispondono a domande di salute
  • Aiutano a comprendere una diagnosi, un referto o dei risultati di esami

Gli svizzeri utilizzano l’IA nel campo della salute?

Dalla pubblicazione di ChatGPT alla fine del 2022, l’intelligenza artificiale (IA) continua a diffondersi in Svizzera. Un sondaggio Comparis pubblicato nel marzo 2025 mostra che due adulti su tre hanno già interagito con un chatbot generativo come ChatGPT o Gemini. Parallelamente, il 98% degli svizzeri dichiara di conoscere questi strumenti secondo uno studio dell’Università di Zurigo condotto a fine 2024.

Tuttavia, quando si parla di salute, la popolazione svizzera sembra diffidare dell’IA: il nostro studio realizzato con Farner e MIS Trend rivela che il 74% non integra l’IA nel proprio percorso di cura. Tra chi utilizza meno l’IA in ambito sanitario in Svizzera troviamo: le persone oltre i 55 anni e coloro che possiedono un AFC/CFC.

In altre parole, l’IA è conosciuta, testata, ma ancora poco integrata nelle pratiche sanitarie quotidiane.

Come utilizzano l’IA i pazienti nel loro percorso di cura?

Tra il 25% della popolazione che fa il passo e utilizza l’IA in un contesto sanitario, ecco i principali casi d’uso:

  • Porre una domanda medica a un chatbot (16%): sintomi, effetti collaterali di un farmaco, spiegazione di un termine medico.
  • Confrontare o confermare una diagnosi (11%): ad esempio verificare se una diagnosi o un trattamento proposto sia “coerente” con ciò che suggerisce l’IA.
  • Interpretare risultati di analisi (11%): comprendere valori numerici o un linguaggio tecnico presente in un referto di analisi o di imaging.
  • Verificare una prescrizione (7%): chiedere all’IA se una combinazione di farmaci è abituale o se sono indicate possibili interazioni.

In altre parole, anche i pazienti più curiosi verso l’IA la utilizzano soprattutto come complemento o secondo parere informale, e non come sostituto del medico. L’IA interviene prima o dopo la consultazione, raramente “al posto” del medico.

Quali benefici i pazienti si aspettano dall’IA in ambito sanitario?

Anche se la maggioranza non la utilizza ancora in ambito sanitario, una parte della popolazione individua già delle aree in cui l’IA potrebbe apportare un valore, in particolare:

  • Riduzione dei costi: Per il 61% degli intervistati, l’IA potrebbe contribuire a ridurre i costi legati alla salute, anche se soprattutto i più giovani si dichiarano “pienamente convinti”.
  • Digitalizzazione e condivisione sicura dei dati sanitari: Una persona su due ritiene che l’automazione dei flussi di dati potrebbe evitare esami ripetuti e perdite di tempo.
  • Controllo o conferma di una diagnosi: Il 53% pensa che l’IA potrebbe limitare alcuni errori e quindi ridurre trattamenti o atti inutili.
  • Diagnosi più rapida grazie all’analisi di immagini o segnali: Il 47% vede nell’IA un modo per aumentare l’efficienza.
  • Telemedicina e triage delle urgenze: Per il 40% degli intervistati, un migliore orientamento verso il giusto livello di presa in carico potrebbe ridurre consultazioni o ospedalizzazioni evitabili.

Questi aspetti rimangono oggi più delle percezioni e aspettative che un utilizzo diffuso. Ma indicano chiaramente dove i pazienti svizzeri immaginano il ruolo dell’IA nella salute.

Una fiducia limitata dei pazienti verso l’IA in ambito sanitario

I dati dello studio sono chiari:

  • Solo il 35% degli intervistati accorda almeno “un po’” di fiducia all’IA per porre una diagnosi o raccomandare un trattamento
  • Solo il 2% si dichiara “totalmente fiducioso”
  • La fiducia diminuisce con l’età ed è più bassa tra le donne

Al contrario, chi utilizza già delle piattaforme digitali sanitarie (prenotazione online di appuntamenti, cartella elettronica del paziente, ecc.) si mostra due volte più fiducioso.

Le principali ragioni alla base di questa prudenza sono:

  • Il timore di errori gravi
  • La mancanza di trasparenza sulle fonti mediche
  • Le preoccupazioni legate alla protezione dei dati personali

Inoltre, nessuna soluzione di IA è attualmente riconosciuta ufficialmente in Svizzera per la diagnosi medica. Questo rafforza naturalmente l’idea che l’IA possa aiutare, ma non costituisca per ora uno strumento diagnostico equivalente a un medico.

L’IA rappresenta una minaccia per i professionisti sanitari?

Secondo il nostro sondaggio, la risposta è chiara: no.

La maggior parte delle persone intervistate in Svizzera affronta l’uso dell’IA in ambito sanitario con prudenza e continua a privilegiare la diagnosi umana. Tre svizzeri su quattro ritengono che l’IA non metterà il loro medico in disoccupazione.

Questa convinzione è ancora più marcata:

  • in Svizzera tedesca (80%)
  • che in Romandia (63%)
  • e in Ticino (64%)

E come abbiamo visto, la popolazione svizzera non ripone fiducia nell’IA per la diagnosi medica. L’IA è quindi percepita soprattutto come strumento di informazione o conferma e non come un “medico robot” che ti sostituisce.

Come professionista sanitario, il tuo ruolo rimane centrale nel percorso di cura ed è pienamente riconosciuto dai pazienti. L’intelligenza artificiale non deve quindi essere vista come una minaccia o una concorrenza. Quando viene utilizzata, si situa ai margini della relazione di cura, spesso prima o dopo la consultazione.

Simulation du rendu d'un profil de médecin généraliste sur onedoc.ch dans sa version simplifiée

Gli strumenti OneDoc per modernizzare la tua pratica medica

Richiedi una demo

L’IA rappresenta un’opportunità per gli studi medici?

Dopo aver scoperto il punto di vista dei pazienti, potresti chiederti se l’IA possa essere utile anche per il tuo studio medico. In effetti, i progressi recenti sono promettenti e l’IA potrebbe diventare una alleata preziosa per l’organizzazione quotidiana. Per esempio, potrebbe:

  • Alleggerire il carico amministrativo: aiutandoti nelle attività a basso valore medico ma ad alto dispendio di tempo, come la strutturazione delle note o il supporto alla redazione. Questo tipo di utilizzo non sostituisce in alcun modo la tua competenza clinica: permette semplicemente di accelerare la produzione dei documenti, lasciandoti sempre la validazione finale.
  • Permetterti di preparare e sintetizzare meglio la consultazione aiutandoti a organizzare le informazioni di un paziente (riassunti delle visite precedenti, classificazione dei documenti, evidenziazione degli elementi chiave) e proponendo un riassunto per il paziente. In questo senso, l’IA diventa un supporto didattico e uno strumento di organizzazione, ma rimani sempre tu a decidere contenuto medico, diagnosi e trattamento.
  • L’IA può anche essere utilizzata per usi più avanzati. Per esempio, strumenti di IA vengono già impiegati con successo nel campo medico per analizzare immagini o segnali a supporto della tua esperienza (radiologia, dermatologia, cardiologia, ecc.).

Questi utilizzi dovranno sempre rientrare in un quadro regolatorio chiaro e rispettare le esigenze svizzere in materia di protezione dei dati. Come spesso accade, la chiave sta nel giusto equilibrio tra supporto tecnologico e relazione umana: l’IA ti aiuta a risparmiare tempo, organizzare meglio le informazioni e limitare le ridondanze, mentre tu rimani il punto di riferimento clinico e umano per i tuoi pazienti.

Metodologia dello studio

Questo sondaggio è stato realizzato online da OneDoc, Farner e MIS Trend nel marzo 2025, su un campione rappresentativo di 1’124 svizzeri di 18 anni e più (396 in Svizzera romanda, 434 in Svizzera tedesca e 294 in Ticino). Il margine massimo di errore è di ±2.9% a livello nazionale. I dati sono stati ponderati per garantirne la rappresentatività regionale e linguistica.

Studi complementari sull’uso dell’IA in ambito medico in Svizzera